Il matematico tedesco Hentarm Weyl, allievo di David Hilbert è affascinato dalle sue lezioni sul concetto di numero, non esitò a paragonare il maestro al celebre pifferaio magico della fiaba: con l'irresistibile richiamo del dolce flauto, lo attirava nel profondo fiume della matematica.
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Un aneddoto che esprime il fascino "estetico" di una disciplina di cui l'autore ripercorre la storia più che secolare, dal nuovo calcolo infinitesimale di Leibnìz e Newton fino all'età del computer.