Le leggende che nascono dai boschi hanno spesso la magia delle fiabe. Il bosco del piccolo Zeno ha poco di magico, è soprattutto fatica e rinuncia. È un boscaiolo e lo sarà per sempre. Gli sci sono un mezzo di trasporto quando l'inverno isola quella parte di Appennino fino al valico dell'Abetone.
[...]
Per lui diventano il trampolino dal quale fare il grande salto per modificare un'esistenza altrimenti segnata. Quella di Zeno Colò è una carriera sportiva inimitabile, a cavallo della seconda grande guerra. Ammirato, temuto, mai eguagliato; resta sempre in piedi, anche dinanzi a chi lo tradirà. È veloce, il più veloce che si sia mai visto. Fugge dal nazifascismo ed è internato in Svizzera dove si fa chiamare "Blitz" per garantirsi l'anonimato e ingannare la paura che lo seguirà per tutta la vita, tranne che in gara dove supera ogni limite, beffandosi anche della morte. Vince l'oro olimpico e quello mondiale, realizza il record sul chilometro lanciato, conquista l'America e gli americani che vorrebbero adottarlo. Ma quei piedi, così sensibili, restano ancorati alle radici.
Lo trovi in
Scheda
Commenti
Per inserire il tuo commento o il tuo voto, devi comunicare il tuo codice utente e la tua password.