In questo terzo libro di poesie, emergono vari retaggi provenienti dalla storia familiare dell'autore e dalla sua origine in terra di Basilicata: il vocabolario di Rocco Scotellaro, la malinconia di Albino Pierro, la passione per il paesaggio lucano di Carlo Levi.
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E' un canto evocativo spesso rivolto alla madre, che rappresenta un legame potente come la terra, in un gioco costante tra l'intimità e la collettività, tra la propria storia e quella di tutti. Accanto alla invocazione nostalgica di quanto perduto con l'incedere degli anni, si rivela una costante tensione fra la Toscana, residenza attuale, e i luoghi amati della Basilicata. Quest'opera struggente si chiude con un canto generale, un inno alla vita e alla bellezza, insieme ad un interrogativo rivolto alla madre e alla terra generatrice, sul senso della storia di ognuno e di tutti.