L’arrivo di Jakov Uzelkov, pseudo-giornalista alla ricerca delle notizie più succulenti per i suoi lettori, segna per Veniamin Malyšev “Ven’ka” e i suoi compagni della Polizia investigativa di Dudari l’inizio della storia che più di tutte segnerà la loro vita.
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Uzelkov è pronto a tutto per farsi grande agli occhi del mondo, mentre Ven’ka possiede un’umanità così grande da arrivare a soccombere sotto il peso dell’esistenza. Tra i due ragazzi nasce una rivalità, d’amore e d’intelletto, che porta le loro esistenze a intrecciarsi inesorabilmente. In un contesto di transizione post-rivoluzionaria, tra i disordini causati dai banditi e la fragile affermazione del regime sovietico, Ven’ka si rende conto che l’ideale comunista che lo anima è spesso distorto dalla brutalità delle istituzioni e dalla logica spietata del potere. Nilin costruisce un romanzo che mostra come la crudeltà non sia solo quella violenta dei banditi ma anche quella fredda e sistemica dello Stato. Crudeltà è un’opera che anticipa i temi del dissenso sovietico, riflettendo sull’impossibilità di restare eticamente puri in un sistema che punisce chi sceglie secondo coscienza.