L’Italia che non vuole cambiare è un’opera lucida e provocatoria che invita il lettore a guardarsi dentro e a interrogarsi sullo stato reale del nostro Paese.
[...]
Il volume affronta con coraggio alcuni nodi centrali della società italiana: il culto del posto fisso; il tradimento del merito e la fuga dei cervelli; la politica distante dai cittadini; il ruolo della paura e della sicurezza come strumenti di consenso; l’impatto delle lobby, delle guerre e delle economie di potere sulla vita quotidiana… Con uno stile diretto, a tratti volutamente scomodo, l’autore non offre formule preconfezionate né soluzioni facili: propone invece uno specchio in cui riflettere e, se necessario, da rompere. Il libro si rivolge a chi è stanco di slogan e desidera comprendere le radici profonde della stagnazione italiana, ma anche a chi vuole credere che un futuro diverso sia possibile.