"Dolore in bellezza" nasce da un lungo percorso di confronto tra saperi diversi, sviluppato nell’ambito di una rassegna omonima durata dieci anni. Questo saggio dà voce a teorie e pratiche sociali che si oppongono alla depressione disperante che oggi attraversa molte istituzioni.
[...]
Si interroga sulla capacità di entrare in relazione con le persone ferite, cercando un cammino di soggettivazione attraverso forme narrative della sofferenza e del male che ne rifiutino l’idea di naturalità e irrimediabilità. Il volume si articola attorno a tre principali dimensioni tematiche: la tensione tra dicibile e indicibile nelle biografie individuali e collettive; il confronto tra ciò che appare possibile e ciò che sembra impossibile; la relazione tra possibilità sociale e processi istituenti, cioè come trasformare i desideri collettivi di cambiamento in pratiche concrete. A partire dalla loro esperienza in luoghi sensibili – come i servizi sociali e sanitari, il teatro, il carcere e la scuola – le autrici e gli autori del volume costruiscono una complessa idea di narrazione del possibile, capace di emergere “nonostante tutto”.