Rebus, cruciverba, lipogrammi, palindromi e ogni sorta di giochi verbali hanno esercitato un fascino irresistibile su Perec, che fece della sperimentazione e della ricerca una sua ragione di vita oltre che di scrittura.
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Nel fondamentale saggio che Claude Burgelin gli dedica, l'accento viene messo per la prima volta sulla prospettiva esegetica offerta dagli elementi autobiografici, facendo emergere in tutta la sua complessità l'immaginario di uno scrittore tra i più importanti del Novecento collocato da Italo Calvino in una ideale famiglia spirituale accanto a Proust, Joyce, Musil, Gadda. Le foto della quotidianità e delle amicizie e le riproduzioni delle opere più audaci e sperimentali vanno di pari passo con la descrizione attenta e consapevole delle opere letterarie in quello che è stato definito un libro indispensabile per la conoscenza di Perec.