Una fattoria isolata è teatro di un agghiacciante delitto: una famiglia di agricoltori - dai vecchi ai bambini - viene assassinata a colpi di piccone nel fienile, insieme alla "ragazza di fattoria" assunta la sera prima del massacro.
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Alla strage, realmente commessa negli anni Venti del Novecento nel villaggio tedesco di Tannòd sì ispira Andrea Maria Schenkel in questo romanzo giallo di grandissimo successo (oltre 700.000 copie vendute in Germania, traduzioni in molti paesi). Trasposto negli anni Cinquanta, il crimine viene ricostruito grazie alle testimonianze dei vari abitanti della piccola comunità contadina: il maestro, il postino, il sindaco, la compagna di scuola, il parroco e la sua cuoca... una ventina di voci, fra le quali si cela anche l'assassino. Tra le loro narrazioni l'autrice insinua una scarna cronaca dei fatti, e una litania di preghiere che implorano la pietà di Dio. Emerge sempre più pervasiva e sinistra l'atmosfera ipocrita del villaggio, il bigottismo asfissiante che nasconde relazioni colpevoli e segreti oscuri. Schenkel ci spinge abilmente su false piste, ci porta fin dentro il cuore nero della comunità e, quando l'insospettabile assassino verrà infine smascherato, sarà evidente anche la colpa che grava sull'intero paese.