norme della legge delega che traducono in articolato le proposte già contenute nel "Libro bianco sul mercato del lavoro in Italia" vanno ben al di là dell'attacco all'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, conferendo al Governo, grazie ad un uso abnorme della procedura della delega, la potestà di riscrivere l'intero diritto del lavoro al di fuori del controllo del Parlamento.
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- La precarizzazione e la mercificazione dei rapporti di lavoro sono portate alle estreme conseguenze e vengono perseguite sia per la via del diritto sostanziale (modifica al regime dei licenziamenti, moltiplicazione dei rapporti atipici strutturalmente precari, liberalizzazione dell'interposizione di mano d'opera, amministrativizzazione dei rapporti tramite l'istituto della certificazione), sia per la via del diritto processuale (introduzione della procedura arbitrale equitativa, destrutturazione della giustizia del lavoro). Parallelamente si punta alla valorizzazione del rapporto individuale a scapito della norma collettiva, alla discriminazione del sindacato più rappresentativo, ad una cogestione subalterna e costrittiva degli interessi in sostituzione della concertazione trasparente e verificabile delle politiche.
- I saggi proposti, esaminando l'effetto combinato delle norme, mostrano il carattere eversivo del progetto, che punta a demolire principi generali e istituti fondamentali di garanzia e di equità sedimentati in decenni di cultura giuridica e di relazioni industriali. Nel volume vengono altresì formulate linee guida per ipotesi di riforma che assicurino invece equilibrio e armonizzazione tra esigenze di rinnovamento e garanzie nei rapporti di lavoro.